martedì 1 dicembre 2020

IL CUCCHIAIO

Ed eccolo qui, il mio cucchiaio preferito. 
Più grande degli altri, con delle incisioni sul manico, tipicamente anni 50/60. Ne sono fiero, è l’ultimo della sua era e del servizio, l’ho pescato dimenticato in un cassetto quando sono andato a sbaraccare per buttare quello che rimaneva di casa dei miei vecchi.
È nella mia famiglia da tre generazioni, lo aveva mio nonno, lo passò a mio padre e ora lo conservo io. 
Lo conservo gelosamente da allora, mi piace usarlo, non mi mette tristezza, è un bel ricordo della mia famiglia.
Unica pecca, io non ho figli e non ne avrò, pertanto non so a chi finirà questo benedetto cucchiaio quando non ci sarò più. 
Mio nipote? 
Mah.
Mi piacerebbe rimanesse in famiglia, ma non so se mio nipote capirebbe. Vedremo. intanto dai, lo tengo io e lo tengo caro, ci tengo troppo. 
Non vale un cazzo, beninteso, è banale ferraccio, o acciaio. Ma è un ricordo di famiglia. ed è importante.

‘...hai detto che è importante?’
‘Sì, te lo dico ogni volta, Tina. È parte della mia famiglia da tre generazioni.’
‘E ci tieni molto.’
‘Lo sai, te l’ho detto un botto di volte.’
‘Certo. E io ti ho detto un botto di volte che te la racconti, perché se fosse stato oro lo avresti già impegnato o venduto, visto che lo hai deformato completamente per scaldarci l’ero.’

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