Fa un freddo becco, ma non avevo altra scelta: o uscivo stamattina che era caldo e c’era anche il sole oppure rimanevo qui chissà per quanto tempo ancora. Non che mi sarebbe spiaciuto, ma in fondo io voglio solo tornare a casa, non mi interessa più altro. Ieri sera ho mangiato a sazietà e ho dormito bene, stamattina mi sono fatto una colazione abbondante e poi sono partito, portandomi dietro uno spuntino e della vodka per scaldarmi durante il viaggio.
Fa più freddo di quello che pensavo e la neve è più profonda di quanto avevo calcolato; certo, da dentro casa il panorama sembra tutto bello e soffice, ma se devi uscire e ti ritrovi con la neve alle ginocchia non è più tanto piacevole, specie se devi camminare un bel po’ come sto facendo io ormai da qualche ora..e il bello è che io non so nemmeno quanto devo ancora andare avanti per arrivare a casa perché non so dove sono e non sono neanche sicuro di essere sulla strada giusta.
È tutto bianco, non ho riferimenti se non rari e molto lontani e non ho incontrato anima viva per tutto il giorno; il sole ormai è tramontato da un pezzo e non so nemmeno che ora è, perché l’orologio l’ho perso non so più dove. Ho seguito il tramonto per avere un'indicazione sulla direzione, poi mi sono messo a cercare qualcuno che potesse aiutarmi a trovare un rifugio per la notte senza alcun successo. La vodka l’ho finita poco fa, ho le gambe durissime e doloranti perché camminare nella neve non è uno scherzo, sono stanco morto e mi sta venendo sonno, non posso dormire perché devo arrivare a casa il prima possibile.
Facciamo così: adesso mi appoggio un attimo a quel masso lì che spunta dalla neve poco avanti e poi riparto.
Solo cinque minuti: mi riposo, mi stiracchio, chiudo gli occhi e riparto...non succede nulla se mi riposo un momento.
Solo cinque minuti: mi riposo, mi stiracchio, chiudo gli occhi e riparto...non succede nulla se mi riposo un momento.
Dedicato ad Amedeo Arrigo, mio lontano parente disperso in Russia durante il secondo conflitto mondiale. A ricordarlo, oltre a qualche foto e ricordo di parenti ormai anziani, rimane una croce posta in sua memoria in un vialetto pedonale che porta al cimitero di Lurate Caccivio, assieme ad altre uguali di suoi compaesani e coetanei con cui ha condiviso lo stesso amaro destino.
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