La prima volta che mi successe la ricordo come fosse ieri: feci caso a una targa di un’auto che stavo superando in autostrada. Non ricordo perché notai così tanto quell’anonima punto bianca, fatto sta che mi rimase impressa ma smisi di pensarci quasi subito.
Dopo nemmeno mezz’ora scoprii che la mia ragazza dell’epoca mi tradiva.
Da quella volta fu un susseguirsi di cose di questo genere: vedo quel numero, mio padre finisce in ospedale. Vedo quel numero, la visita va male.
Vedo quel numero, mi spacco un polso o rischio un incidente.
Vedo quel numero, e succede una disgrazia o qualcosa va storto.
Da allora ogni volta che lo vedo inizio a cercare di calmarmi e faccio le cose con molta più attenzione e circospezione. Solo così scongiuro chissà che disgrazia.
Lavorando in contabilità i numeri li vedo ogni giorno, tanti. E spesso è capitato che lo vedessi in maniera ricorrente.
Non ce la facevo più, così ricorsi all’aiuto di una terapista per capire cosa stesse succedendo.
Non ci impiegò molto a dirmi che si trattava di una normalissima fobia, che ha persino un nome tanto misterioso quanto irripetibile: Hexakosioihexekontahexafobia, ovvero la paura irrazionale del numero 666, quello citato nell’apocalisse di San Giovanni. Mi ha anche spiegato che in realtà il nostro cervello in casi simili è fallace, ovvero immagazzina ed elabora solo una serie di informazioni e non tutte.
La volta che vedo il numero succede e me lo ricordo, e il mio subconscio la prende come premonizione. Ma ci sono sicuramente anche volte che mi succede qualcosa senza ‘avvertimento’ o che ho l’avvertimento e non succede nulla non lo ricordo, quindi sto a tutti gli effetti distorcendo la realtà creando una profezia autoavverante.
Grazie a questo mi sono dato una regolata, o almeno ci ho provato.
Ho certo alti e bassi, ma li so gestire.
Certo, quando succedono certe cose in sequenza il dubbio che sappia veramente le cose mi viene, ma tant’è, cerco di non farmene una malattia.
Volevo farmi un’agenda dove segno tutte queste cose ma ho preferito lasciar perdere in accordo con la terapista; segnare tutto vorrebbe dire dargli ancora più importanza e onestamente vorrei liberarmi di questa ossessione.
Adesso spengo il pc, chiudo questo diario e me ne torno a casa fregandomene del fatto che oggi credo di essermi imbattuto in quel numero almeno trenta volte.
Non posso continuare a vivere nella paura.
Fu investito da un’auto targata ED666RD mentre attraversava a un incrocio dove improvvisamente era andata via la luce. Le sue ultime parole davanti al soccorritore dell’ambulanza 666 furono ‘lo sapevo’ seguite da un sorriso beffardo.
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