
Ricordo precisamente che era il periodo in cui stavo facendo
scuola guida: lo ricordo perché fu grazie a un ragazzo che frequentava il corso
con me che mi addentrai ancora peggio a certa roba estrema che ascolto. Fu lui
che consigliò a me, imberbe 18enne, di comprare i dischi al New Zabriskie
point, che allora era il punto di riferimento per l’estremo a Milano.
Ovviamente c’erano già i Mailorder e il trading, ma un
negozio, nel 1993, che vendesse roba di un certo tipo a Milano città non c’era.
Di certo trovavi qualcosa da Mariposa, ma la merda più introvabile e indigesta
(nel senso buono del termine) era lì. A partire dal Punk, proseguendo per
l’Hardcore e arrivando fino a Grind e Death Metal Zabriskie era il punto di
riferimento.
Ricordo ancora che le prime volte che andai con Luca, così
si chiamava il mio compagno di scuola guida, ero estasiato dalla mole di roba
che si trovava e che manco sapevo esistesse ma, combattuto se spendere tutto
quello che avevo nel portafogli o meno, mi limitai a prendere qualcosina le
prime volte optando più per dischi che per altro. Comprai a varie riprese il
primo Carcass, un flexi dei Napalm Death e il 7” ‘Nazi Punks Fuck Off’ verde,
un 7” degli Impulse Manslaughter, il secondo Lp degli Unleashed e una t-shirt
degli Upset Noise ma solo perché costava la metà delle altre.
Credo fu quando comprai i due 7” dei Napalm Death rimanendo
a sbavare su una t-shirt dei Benediction che il mio compare si avventurò
nell’acquisto di una fantastica T-shirt degli Impaled Nazarene
con il demone
della copertina sul davanti e la foto del crocefisso sul retro incorniciata
nella scritta ‘CHRIST IS THE CRUCIFIED WHORE’; avevamo 18 anni, era
normalissimo essere esaltati ammerda davanti alla blasfemia totale. Luca tra
l’altro comprava un botto di roba in più di me all’epoca anche se, stufo del
metal, dopo qualche mese vendette tutto a prezzacci in cambio di soldi per
dischi SKA (era diventato un habitué del Leoncavallo).
Tra le altre cose, tolto l’essermi morso le mani per non
avere comprato nulla di quello che svendeva, venni in possesso della maglia
degli Impaled Nazarene che ricordo ancora lui pagò ventimila lire (incredibile
come i neuroni siano inutili, a volte!) e che mi regalò perché si vergognava di
farla lavare a sua madre che sapeva l’inglese. Io me la presi e la nascosi
sotto le altre tre o quattro che avevo all’epoca, la portavo via con me di
nascosto e la indossavo fuori casa: è vero che i miei non sapevano una cicca di
inglese, di contro però non erano due pirla e potevano sicuramente intuire il
tenore del messaggio dalla stampa, per cui mi ero ingegnato di metterla di
straforo. Solitamente facevo sfoggio della suddetta maglia in un baretto dietro
Piazza Diaz chiamato ‘I Peccati di Gola’: era il ritrovo pomeridiano di una
serie di habitué del Midnight cui ero stato introdotto da un compagno di classe.
Lì si giocava a freccette, si beveva birra e si sparavano minchiate mettendo
musica da un jukebox a cd. Ricordo ancora un tizio, metallaro, vedermi la
maglia e chiedere cosa significasse ‘whore’ rimanendo perplesso davanti alla
mia risposta con la traduzione.
Dopo tre o quattro volte che la indossai (era inverno quindi
sopra altra roba) arrivò il momento o di arrischiarmi e farla lavare o farla
sparire. Decisi di non rischiare e regalarla a mia volta e la scelta cadde,
sono quasi sicuro, su Andy, il batterista di un gruppo thrash (i Blackthorn)
che frequentava quel baretto. Lui, oltretutto, era un fissato di estremo e fu
grazie a che lui conobbi i Cradle of Filth di cui mi doppiò su cassetta il
primo LP (piacciano o meno, prima di sparare minchiate contestualizzate età e
periodo storico, oltre che il disco).
Non so se Andy ha ancora quella maglietta ma se mi capita,
visto che ci siamo reincontrati di recente dopo secoli (entrambi con più chili
e meno capelli), glielo chiedo.
foto della maglia prese da https://tshirtslayer.com/
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