mercoledì 16 maggio 2018

QUELLA MAGLIA IMBARAZZANTE



Ricordo precisamente che era il periodo in cui stavo facendo scuola guida: lo ricordo perché fu grazie a un ragazzo che frequentava il corso con me che mi addentrai ancora peggio a certa roba estrema che ascolto. Fu lui che consigliò a me, imberbe 18enne, di comprare i dischi al New Zabriskie point, che allora era il punto di riferimento per l’estremo a Milano.
Ovviamente c’erano già i Mailorder e il trading, ma un negozio, nel 1993, che vendesse roba di un certo tipo a Milano città non c’era. Di certo trovavi qualcosa da Mariposa, ma la merda più introvabile e indigesta (nel senso buono del termine) era lì. A partire dal Punk, proseguendo per l’Hardcore e arrivando fino a Grind e Death Metal Zabriskie era il punto di riferimento.
Ricordo ancora che le prime volte che andai con Luca, così si chiamava il mio compagno di scuola guida, ero estasiato dalla mole di roba che si trovava e che manco sapevo esistesse ma, combattuto se spendere tutto quello che avevo nel portafogli o meno, mi limitai a prendere qualcosina le prime volte optando più per dischi che per altro. Comprai a varie riprese il primo Carcass, un flexi dei Napalm Death e il 7” ‘Nazi Punks Fuck Off’ verde, un 7” degli Impulse Manslaughter, il secondo Lp degli Unleashed e una t-shirt degli Upset Noise ma solo perché costava la metà delle altre.
Credo fu quando comprai i due 7” dei Napalm Death rimanendo a sbavare su una t-shirt dei Benediction che il mio compare si avventurò nell’acquisto di una fantastica T-shirt degli Impaled Nazarene

con il demone della copertina sul davanti e la foto del crocefisso sul retro incorniciata nella scritta ‘CHRIST IS THE CRUCIFIED WHORE’; avevamo 18 anni, era normalissimo essere esaltati ammerda davanti alla blasfemia totale. Luca tra l’altro comprava un botto di roba in più di me all’epoca anche se, stufo del metal, dopo qualche mese vendette tutto a prezzacci in cambio di soldi per dischi SKA (era diventato un habitué del Leoncavallo).
Tra le altre cose, tolto l’essermi morso le mani per non avere comprato nulla di quello che svendeva, venni in possesso della maglia degli Impaled Nazarene che ricordo ancora lui pagò ventimila lire (incredibile come i neuroni siano inutili, a volte!) e che mi regalò perché si vergognava di farla lavare a sua madre che sapeva l’inglese. Io me la presi e la nascosi sotto le altre tre o quattro che avevo all’epoca, la portavo via con me di nascosto e la indossavo fuori casa: è vero che i miei non sapevano una cicca di inglese, di contro però non erano due pirla e potevano sicuramente intuire il tenore del messaggio dalla stampa, per cui mi ero ingegnato di metterla di straforo. Solitamente facevo sfoggio della suddetta maglia in un baretto dietro Piazza Diaz chiamato ‘I Peccati di Gola’: era il ritrovo pomeridiano di una serie di habitué del Midnight cui ero stato introdotto da un compagno di classe. Lì si giocava a freccette, si beveva birra e si sparavano minchiate mettendo musica da un jukebox a cd. Ricordo ancora un tizio, metallaro, vedermi la maglia e chiedere cosa significasse ‘whore’ rimanendo perplesso davanti alla mia risposta con la traduzione.
Dopo tre o quattro volte che la indossai (era inverno quindi sopra altra roba) arrivò il momento o di arrischiarmi e farla lavare o farla sparire. Decisi di non rischiare e regalarla a mia volta e la scelta cadde, sono quasi sicuro, su Andy, il batterista di un gruppo thrash (i Blackthorn) che frequentava quel baretto. Lui, oltretutto, era un fissato di estremo e fu grazie a che lui conobbi i Cradle of Filth di cui mi doppiò su cassetta il primo LP (piacciano o meno, prima di sparare minchiate contestualizzate età e periodo storico, oltre che il disco).
Non so se Andy ha ancora quella maglietta ma se mi capita, visto che ci siamo reincontrati di recente dopo secoli (entrambi con più chili e meno capelli), glielo chiedo.
foto della maglia prese da https://tshirtslayer.com/

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