Sono le 15:00 di un Venerdì qualsiasi.
‘ma che cazzo, siamo alle solite?’
‘temo di si. Lo sai com’è fatto Simone, no?’
‘si ma cristo, ogni santa volta lo aspettiamo per almeno mezz’ora e poi si presenta col sorrisetto del cazzo e come niente fosse. Ma stavolta mi sente, eh.’
‘ma si dai, stai buono, chiamo l’hotel, gli diciamo che ritardiamo di un’oretta o due, speriamo non ci siano problemi’
Marco chiama l’albergo e avverte del ritardo intanto che Davide continua a smadonnare. Nel frattempo arrivano Diego e Vittorio che iniziano a ridere.
‘siamo alle solite, eh?’
‘già. Il minchia come sempre deve farsi desiderare peggio di una stella del cinema. Fosse almeno una bella figa…’
‘si, ma per te magari lo è, visto che sei il solito frocio!’
‘ma vaffanculo, va! Che se c’è uno a cui piace il cazzo quello sei tu!’
Si intromette Diego, zitto fino ad allora, a cercare di fare da paciere.
‘birra?’
‘adesso? sono le tre!’
‘eh, e allora? Siamo in auto in cinque, lo stronzo non si sa quando arriva…io andrei a farcene una e lo lascerei a guidare sobrio. Così impara.’
‘va là che tu vuoi solo bere.’
‘è un male?’
‘mmhh….ovvio che no! E ripensandoci. Quasi quasi…oh, culandre! Birretta lì al baretto? Mi pare un ottimo contrappasso per Simone’
Vittorio e Marco, che si erano appartati un attimo a parlare dei cazzi loro annuiscono e così la combriccola dei quattro amici si siede su un tavolino esterno a bere la prima birra del week ed lungo. Dopo la prima pinta gli animi si fanno più rilassati e i quattro iniziano a prendere l’ennesimo ritardo di Simone con più filosofia.
‘oh, io intanto vado a ordinarne altre quattro, voi magari chiamate l’altro pirla così non facciamo notte.’
Davide entra, ordina ed esce con le quattro birre sente la risposta degli altri, quasi unanime.
‘niente. La bella addormentata non risponde. Che si fa?’
‘beh, si beve, direi’
‘sentite, se siete d’accordo, io direi che si fotte. Finiamo le birre, tiriamo a sorte e andiamo su. Lui se ha voglia ci raggiungerà domani, o dopo, o quando cazzo vuole. Non possiamo mica perdere le vacanze perché lui è un ritardatario dal culo basso’
‘io di passare da lui a citofonare non ho voglia. Che si attacchi al cazzo.’
Gli altri rimuginano e temporeggiano per mezza birra. Dopo l’ennesimo e ultimo tentativo fallito di mettersi in contatto con Simone, viene deciso unanimemente di non aspettare oltre e partire.
‘beh, chi guida?’
‘avevamo detto si sarebe tirato a sorte, Diego tocca a te.’
‘alla faccia della sorte! ma se sono mezzo sbronzo!’
‘beh, sei anche mezzo sobrio! Aspetta che noi ci facciamo il giro di grappa, tu inizia a sistemarti il sedile che arriviamo subito.’
Malvolentieri e con mezzo abbiocco Diego si mette al posto di guida. Si sistema come meglio può e accende il motore, sintonizza la radio su un’emittente di musica classica e aspetta gli altri che arrivino fuori dal bar.
Qualche minuto dopo gli altri tre montano in auto.
‘allora campione! Te la senti di guidare?’
‘No. E avete un fiato di grappa che mi avete fatto venir voglia.’
‘beh, te la si offre stasera, appena arrivi su. Ora guida come sai fare tu e vediamo di fare incazzare Simone alla grande’
Dopo qualche minuto Diego è l’unico sveglio, con la musica classica a basso volume che lo sta cullando mentre l’autostrada scorre monotona davanti a lui. Ogni tanto butta un occhio a un cartello ma malgrado stia macinando chilometri a velocità sostenuta la meta gli sembra sempre lontana.
‘stronzi. Questi dormono e io vorrei fermarmi un momento a dormire. E quell’altro coglione che ci ha fatto fare due ore di ritardo…manca solo che trovo casino e salta pure la prima notte in albergo’
Diego smadonna per un po’ ma la stanchezza pare avere il sopravvento. Si sente sfinito, la palpebra pesante, e decide per spingere sull’acceleratore per arrivare prima perché se si ferma crolla e non c’è molto tempo per arrivare in albergo.
Sono le 19:00 di un venerdì qualsiasi.
‘Così. D’improvviso?’
‘già’.
‘Ma non aveva nemmeno quarant’anni! Chi lo ha trovato?’
‘Mariangela, la sua più o meno ragazza. È passata da lui e l’ha trovato a letto già gonfio e ha chiamato la Polizia. Poi oh, Simone non era certo un salutista e faceva una vita di merda: lavorava dieci/dodici ore, tornava tardi, non mangiava un cazzo…ogni tanto la striscetta condita con alcool e puttane…e lì il cuore lo saluti.’
‘Ma Diego lo sa? Era quello più attaccato a lui.’
‘guarda, non so come dirglielo. Lo abbiamo pure obbligato a farsi lo sbattone per venire su guidando mezzo sbronzo e adesso è al bar a farsi passare la botta di sonno con un caffè doppio. Se viene a saperlo adesso crolla. Aspettiamo un attimo, è meglio’
‘no, dai, meglio subito, poi decideremo il da farsi. Ma il funerale?’
‘Mariangela ci farà sapere appena lo fissano i suoi genitori.’
Davide, Vittorio e Marco raggiungono Diego al bancone del bar dove quest’ultimo li guarda con aria strana.
‘beh? Che cazzo sono quelle facce da funerale? Siamo qui, no? e il coglione? Lo avete finalmente sentito?’
‘Diego…c’è una cosa che dobbiamo dirti.’
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