Ogni volta che andava al cimitero era la solita storia, per quello non ci andava spesso.
Non lo faceva certo apposta e avrebbe evitato senza problemi tutta la tiritera, fatto sta che Anita ogni volta che varcava la soglia del camposanto sospirava di inquietudine perché sapeva che avrebbe incontrato qualche parente che le faceva la paternale.
Sempre le solite frasi, tipo ‘perché non ti fai vedere più spesso’, ‘perché non prendi il posto in concessione’, ‘perché non piangi mai’…le solite frasi da vecchia che mal sopportava.
Appena arrivò al limite del campo quattro, ovvero dove stava sepolta sua nonna, vide sua zia, vestita di nero, che era lì a pulire la tomba della sorella manco facesse le pulizie di casa. disgustata dalla scena optò per andare a farsi due passi e vedere dove stava sepolto suo padre, ma anche lì vide la sua altra zia che era intenta nelle stesse faccende.
Tirò dritto e andò al bar antistante al cimitero a bersi un caffè aspettando che le zie si levassero dalle scatole. Dopo una buona mezz’ora, ormai sicura che il campo fosse libero, rientrò e con un giro largo arrivò davanti alla tomba di sua madre, finalmente deserta. Era pulitissima, il lumino perpetuo acceso, garofani rosa freschi e una piantina curata. Sorrise, disse una preghiera e parlottò tra se e se con sua madre come si faceva tra vivi.
‘ah, sei qui’
Anita conosceva quella voce. Zia Elena. Non si girò nemmeno e continuò a guardare la tomba di sua madre.
‘sì, sono qui’ disse sospirando.
‘non passi mai, non porti mai fiori’
‘ricominciamo?’
‘lo sai, non ti prendi mai a cuore le tombe. I tuoi volevano essere sepolti assieme, volevano stare assieme’
Anita sospira, sta sopportando anche troppo.
‘ah, eccola qui la degenerata!’ la voce stridula di Zia Stefania le urta i padiglioni uditivi.
Si gira, cerea. Nera di rabbia.
‘ricominciate?’
‘Lo sai che tua mamma e tuo papà volevano stare assieme, lo sai che non vieni mai, non hai nemmeno versato una lacrima. Mamma mia che disgrazia una figlia come te’
‘avete rotto le palle. Io c’ero quando sono morti entrambi, c’ero al loro funerale, c’ero alla sepoltura, allo sgombero della casa, al vederli malati e ad assisterli. So BENISSIMO cosa volevano. Voi, invece, con la vostra presunzione pretendete di sapere tutto ma non sapete un cazzo. Io sono quella che decide, rimarrà tutto così’
Le due zie, piccate ma non stupite dalla reazione, si zittiscono.
‘e non fatevi più vedere qui quando ci sono io, ipocrite di merda, o vi ammazzo con le mie mani. Per voi sono morta, come sono morti i miei’
E finalmente libera, Anita torna a casa con la leggerezza nel cuore e la sensazione di aver finalmente fatto quello che i suoi genitori gli chiedevano da sempre: tenere lontane le zie.
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