‘ti secca se cambio?’
‘chi guida decide, di norma’
rispondo sorridendo ‘però…pensi mi possa piacere?’
‘credo di sì, ma guarda che
questa è roba che non hai mai sentito, mi è arrivato il promo giusto ieri’
‘hai rispolverato contatti?’
‘diciamo che no, li ho sempre
tenuti da conto’
Rido
‘ah! Mi tenevi nascoste le
cose?’
‘un po’’ mi dice sorridendo.
Lo sa che non ce l’ho con lei, mi piace questa complicità.
Mette la cassetta e io inizio
a canticchiarla. Lei mi guarda seria.
‘scusa?’
‘beh adesso non viene
l’assolo?’
‘E tu come cazzo lo sai?’
Già, come cazzo lo so? Perché,
tipo, questo è un disco del 1995?
‘Daniela…non…’
‘ferma l’auto, mi sento male’
Obbedisco, accosto in una
piazzola e fermo il motore. Lei apre la porta e ha una crisi di panico, poi
tenta di vomitare senza riuscirci.
Mi guarda, le tremano gli
occhi.
‘non COSA? Cazzo, spiegati!’
‘non lo so, ma questo pezzo lo
conosco, va bene?’
‘ma NON PUOI CONOSCERLO!’
Resto zitto, non vorrei
aggravare la situazione.
‘PARLA!’
‘vuoi veramente saperlo?’
‘Sì!’
Nervosa, narici che fremono,
siamo vicini alla crisi nervosa. Sospiro.
‘questo pezzo è del 1995’
‘che cosa?’
‘già. Questo pezzo è sulla mia
versione di ‘Die Healing.’
Non dice nulla, scende dalla
macchina e inizia ad incamminarsi a piedi verso Bergamo. Ecco, ci mancava la
scenata del cazzo.
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