‘eh, vabbé, ma chissà che
razza di deviato è questo qui’
‘assolutamente, prova. Anzi,
se non ti fidi ci vado io per te, ti procuro quello di cui hai bisogno, mi
paghi in birra’
‘eh, dai, che così non mi
imbarazza, a te ti conosco meglio…non è facile per me parlare di certe…cose’
‘dammi una settimana, vediamo’
Una settimana dopo, da Mauro
suona il citofono: Silvio è abituato alla persona ma per chi non lo conosce
l’individuo potrebbe sembrare inquietante: sguardo profondo, occhiaie, rapato a
zero, vestito di nero, un po’ imbolsito ma tranquillo e cordiale anche se di
poche parole.
‘oh’
‘ciao Mauro’
‘un thé?’
‘no, grazie. Mi serve un
favore per un amico, non è che mi trovi una roba di quelle solite?’
‘entra’
Pochi passi e Mauro porta
Silvio in una stanza, davanti a un Pc con uno schermo enorme.
‘allora, cosa serve al tuo
amico?’
‘questo’
Silvio porge a Mauro una lista
di tre titoli che quest’ultimo guarda distrattamente
‘uffa, ma tutti i malati li
trovi tu?’
‘li trovi?’
‘certo, mezz’ora e ti passo la
chiavetta’
‘Mi togli una curiosità?’
‘eh’
‘con tutto il porno che esce
come fai a conoscere tutti i titoli? E a non impazzire?’
‘ormai…’
Mauro mette a scaricare i tre
file, intanto smanetta con varie cartelle fino a che Silvio non lo ferma
incuriosito.
‘scusa ma…quella cartella con
nome e cognome?’
‘è la donna della mia vita’
‘sei serio?’
Mauro lo guarda
‘in un certo senso, sì’
‘Posso vederla?’
Mauro apre una cartella e
inizia a mostrare a Silvio delle foto di una ragazza in tipico abbigliamento e
acconciatura anni ’70.
‘tutto qui?’
‘no, ho tutto quello che si
può trovare di lei, la roba vintage non è facile’
Apre dei file a caso e mostra
a Silvio foto di lei nuda e filmati via via sempre più spinti con la ragazza in
varie fasi della sua età e carriera nel porno.
‘imparo sempre qualcosa di
nuovo da te. Sei un romantico, in fondo’
‘non troppo’
Estrae la chiavetta, la da a
Silvio e lo saluta.
Dopo una settimana, a Silvio
squilla il telefono.
‘oh’
‘Mauro’
‘è morta’
‘chi?’
‘Anoulka’
‘ma…la tipa della cartella? Ma
tu come…’
‘non preoccuparti. Senti, io
parto, vado al funerale in Svezia, ci vediamo quando torno, ok?’
Silvio non dice nulla, attacca
il telefono e sorride sperando che Mauro presenzi al funerale senza tirarsi una
sega sul cadavere o fare figure di merda.
Una settimana dopo il telefono
di Silvio squilla nuovamente
‘oh’
‘Mauro, allora?’
‘Devastante, guarda. Sto di merda,
credo butterò tutta la filmografia’
‘sicuro? vuoi che vengo lì a
parlare?’
‘no, macché. Il problema è
stato vedere una vecchia nella bara al posto della tipa nei filmati’
‘ti sei ripigliato, quindi?’
‘non subito, ma stai tranquillo.
Sono stato felice di tributarla per l’ultima volta, solo che mi sento un po’
giù adesso. Passerà’
‘tributarla?’
‘ma sì, funerale e poi una
sega in albergo, a memoria. Era la mia preferita’
Silvio attacca il telefono
sorridendo.
Il solito, vecchio Mauro.
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