giovedì 16 maggio 2019

DEPRESSIONE

Lo stato d’animo che si prova quando si è seriamente depressi è facilmente paragonabile al seguente: ti svegli il lunedì mattina, in doposbronza, alle 5 di mattina, e devi andare a lavorare in fabbrica in linea di produzione. 
Sei a letto, pensi che vuoi morire o fallire tutto il giorno sdraiato e maledici il fatto che hai tutta la settimana davanti e che il venerdì è lontano, oltre a maledire quelle birre in più. In più sei stanco e hai dormito a dir poco male.  
Ecco, con la depressione non è troppo diverso: solo che non ti sei divertito qualche ora prima e il lunedì è eterno e dura settimane, mesi, anche anni a volte. E ciclicamente torna. A differenza del doposbronza non ci sono cure univoche e cause conclamate, ognuno ha la sua e, per alcuni, non c’è cura. 
Stare a fianco di un depresso non è facile perché, facilmente, ti tirerà sotto assieme a lui. Ma non lo fa apposta, è una cosa involontaria. Se sei amico intimo si aggrapperà a te sperando di riuscire grazie al tuo aiuto di tornare a posto. Non è sbagliato porgere la mano ma, purtroppo, un depresso si rende conto tardi che le cose dipendono da lui e chi gli è vicino dovrebbe essere presente senza farsi trascinare a fondo nell’abisso nietzcheiano che lo domina. 
Intanto, riconoscere uno veramente depresso non è facile, sia chiaro. Si comporta da istrione, da clown del gruppo, è magari una persona piacevole, o quello un po’ taciturno…e magari, spesso, manco ti dice cosa sta pensando in quel momento o ha paura di farti pesare l’inferno che ha dentro. 
Il problema è che se inizia a parlarne poi ne vieni travolto, e l’unica cosa che devi fare è ascoltare, senza dare consigli del cazzo. Già, perché in anni ne ho sentite di ogni per sminuire uno stato d’animo da depressione; giusto per curiosità ne elenco tre: 
  • Cosa vuoi che sia, è la primavera. 
  • Vai a puttane 
  • Dai, su, vedrai che tutto si risolve per il meglio (con conseguente pacca sulla spalla) 
Ecco,  
STOCAZZO. 
Molti confondono la depressione con la tristezza o la malinconia, ma se uno è depresso non è che ha la saudade post vacanza, sapete? Si è depressi perché si affoga, si vede nero, si è ansiosi, insonni, la propria vita fa  schifo e si pensa che addormentarsi per sempre non sarebbe poi un gran danno. L’unica cosa che tiene in piedi è sapere che qualcuno (pochi) si dispiacerebbe della cosa, ma a conti fatti non è granché, alla fine. Dopotutto, il tempo cura ogni ferita. 
Ecco uno dei motivi principe perché il depresso non parla: se uno ti viene a dire che non trova nulla di bello nella sua vita tu gli rispondi offeso e piccato un ‘Ah, grazie, vaffanculo!’ senza capire la gravità di una situazione che è più percepita che reale e affossando ogni possibile ulteriore apertura o dialogo da parte sua. 
Il depresso vede nero, punto. Anche se va tutto bene basta una sbavatura o una persona che non risponde a un messaggio per mandarlo in paranoia. E lì che succede? Si sminuisce, si annebbia, si crogiola ancora di più nel suo fallimento personale e scava ancora di più la sua fossa emotiva dalla quale sarà sempre più difficile tirarlo fuori.   
L’unica soluzione, forse, ma non è per niente di facile realizzazione, è cercare di stare vicino alla persona capendone i bisogni e senza essere invadenti o giudicanti. Si può riuscire, si può fallire, nessuno nasce imparato e nessuno è pronto ad affrontare un amico depresso.  
Non è facile, non lo è per nulla. Ma non crediate, per il depresso non è altrettanto facile stare in mezzo alla gente fingendo la normalità o cercando di non pensare ai suoi inferni o non farli pesare. Dopotutto viviamo in una società individualista, dove ‘tutti abbiamo i nostri problemi’ e ‘se dovessi dirti io i miei, guarda’

Nessun commento:

Posta un commento