lunedì 15 luglio 2019

A SAPERLO PRIMA

Si dirige deciso verso la rossa con le lentiggini che è seduta sul trespolo in disparte e che al momento è sola perché le amiche sono al buffet a prendere l’aperitivo.
‘ciao’
La ragazza lo guarda sospettosa perché non ha idea di chi sia il tipo, tanto più di questi tempi bisogna stare attenti ai maniaci.
Lui, imperterrito, continua con naturalezza disarmante.
‘io sono quello che diventerà tuo marito’
‘tu sei pazzo’
‘mai stato più savio e più serio’
‘lasciatelo dire, io studio psicologia, tu sei uno che ha problemi’
‘io conosco il futuro’
‘ecco, come volevasi dimostrare. Tu hai bevuto o sei fuori’
‘a ogni modo, ciò non toglie che quanto ho detto sia vero’ risponde lui sorridendo.
Lei rimane di stucco, perché a tutti gli effetti la cosa un minimo di senso strampalato ce l’ha.
‘quindi tu hai visto il nostro matrimonio?’
‘non ho detto questo’
‘ma se hai detto che…’
‘ho semplicemente detto che io sarò tuo marito’
‘e cosa cambia?’
‘beh, io ho visto una cosa, non l’altra. Mettiamola così, è come se io veda dei trailer, non tutto il film’
‘dei trailer? E cos’altro hai visto?’
L’uomo ci pensa per un attimo poi parla
‘il conto di stasera che voi tre pagherete sarà composto da quattro banconote da cinque, una da dieci e sei monete, di cui tre da dieci centesimi’
La ragazza lo guarda, ma non fa a tempo a proferire parola che lui ricomincia senza staccarle lo sguardo di dosso
‘il tizio basso dietro di me con la barba lo riconoscerai perché verrà investito sotto il tuo ufficio tre minuti prima che tu esca per la pausa pranzo. E per finire, il libro che stai leggendo ti svelerà un morto proprio quando giungerai a pagina 147 martedì prossimo alle 22:43’
La ragazza lo guarda sbigottita. È più fuori di quello che pensava. 
‘sei sempre così preciso?’
‘purtroppo sì. Vedo troppe cose che non vorrei, e tolte quelle che to ho detto molte sono brutte’
‘ah sì?’
‘come vedo cosa leggi, vedo anche incidenti, malattie, dolore e morte. Ma stasera non voglio tediarti, ero qui per presentarmi e basta. Marco’ e le tende la mano.
‘Manuela’ ma lei rimane sulle sue con le braccia conserte.
‘non è un problema, facciamo così: non ti do il mio numero, so che non mi chiamerai. Ti dico solo che mi reincontrerai tra una decina di giorni in Piazza Sant’Eustorgio per puro caso e allora avremo modo di parlare.
‘ciao’ dice secca Manuela
‘a presto’ risponde sorridente Marco che esce dal locale e scompare nelle luci della sera.
‘le amiche, che si erano attardate divertite a vedere il due di picche che Manuela stava tirando chiedono lumi
‘no, uno fuori, lascia perdere, questo pretendeva di sapere il futuro’
Le amiche ridono continuando la serata a spettegolare e parlare fino al momento del conto quando aprono i portafogli per dividere. 
La cameriera porta lo scontrino che Luisa, una delle amiche, controlla. 
‘ah, beh, facile, sono 12 euro circa a testa.
Le amiche estraggono i soldi e sul tavolo vengono appoggiati i soldi di tutte. Quando passa la cameriera per ritirarli Manuela si rende conto del fatto che sul tavolo ci sono quattro banconote da cinque, una da dieci, tre monete da due euro e tre da dieci centesimi. 
Come aveva detto Marco.
Il giorno dopo, ancora pensierosa per la storia dei soldi, Manuela si reca al lavoro, ma non riesce troppo a concentrarsi. Lavoricchia, si distrae, conta i minuti che mancano per le pause e per tornare a casa. guarda l’orologio e mancano cinque minuti alla pausa pranzo. Va in bagno, si imbelletta, si sistema e scende in strada per recarsi al bar per il solito toast quando vede l’ambulanza ferma davanti all’ingresso del palazzo. Si avvicina e vede steso un ragazzo con la barba, chiede in giro e la informano che qualche minuto prima quel giovane era stato investito sulle strisce.
Come aveva detto Marco.
Manuela studia psicologia, avvenimenti del genere possono essere spiegati tramite la teoria della sincronicità, non è per forza detto che ci sia un rapporto di causa/effetto o che Marco fosse veramente un preveggente. 
Cerca di non pensarci più, cerca di vivere tranquilla dimenticando quello che le è capitato nei giorni scorsi, o meglio, da quando ha incontrato quel tizio piacevole ma strano.
Riesce a dimenticarlo fino al Martedì successivo, quando la sera, a letto, arriva senza accorgersi in fondo a pagina 147 del libro che sta leggendo e che svela un omicidio. 
Presa dall’inquietudine guarda l’ora sulla radiosveglia del comodino: 22:43. 
Come aveva detto Marco.
Chiude il libro e spegne la luce. Prima di addormentarsi le sovviene l’ultima cosa che Marco le ha detto: il reincontrarsi in quella piazza dopo una decina di giorni. 
Sarà vero? Succederà anche questa? Manuela pensa che, forse, dovrebbe fare di tutto per NON andare in quella piazza nemmeno per sbaglio. Così sarà certa che non si è lasciata condizionare. 
Certo, si è lasciata condizionare.
Non può essere, non esiste gente così.
Con questa convinzione Manuela dorme saporitamente, tranquillamente e torna alla sua vita regolare, non fosse che, per uno scherzo del destino e una serie di coincidenze assurde, si ritrova in Piazza Sant’Eustorgio proprio quando glielo aveva detto Marco. E non solo: lo vede lì, con altre persone che parla senza nemmeno badare a lei, perché non può essersi accorto che lei è arrivata lì. Manuela lascia i ragazzi con cui è arrivata lì e si dirige decisa verso Marco.
‘che scherzo è mai questo?’
‘ah, ciao. Quale scherzo?’
‘le cose che mi hai detto!’
‘nessuno scherzo, benvenuta nella mia vita. Io vedo queste cose ogni giorno. Poche piacevoli, molte spiacevoli’
‘spiacevoli?’ 
‘morti, malattie, furti, distruzioni…’
Manuela rimane in silenzio, non si aspettava una cosa del genere. Unito a quanto le è successo, le sue certezze vacillano.
‘ma…quindi tu…vedi..’
‘non tutto. Ma molte cose. E di gente ce n’è tanta in giro. Ma questo non condiziona la mia vita, ho deciso di vivere tranquillo. Piuttosto, credo che tu abbia un sacco di domande, ti va un caffè in quel baretto di fronte che mi pare tranquillo?’
Manuela ci pensa: dopotutto, se è destino che lui diventi suo marito, tanto ne vale conoscerlo un po’ meglio.

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