Incredibilmente fa ancora caldo, insopportabilmente caldo.
Non ho pace a letto, non ho pace alzato, non ho pace nemmeno a uscire perché mi sento stanco, tanto stanco. Non so perché ma sono esausto, mi addormento tardi, mi sveglio presto, mi addormento il pomeriggio e mi sveglio devastato e incapace di fare qualsiasi cosa.
Sono stanco.
Esco e non ho pace, resto in casa e non ho pace. Provo a guardare un film o leggere un libro e smetto perché mi deconcentro.
L’unica alternativa è lasciarmi intontire dall’alcool. È l’unica cosa che mi rende il mondo circostante sopportabile e mi aiuta a uscire e socializzare. Non sono un alcolizzato, ho solo bisogno dell’aiutino.
E ogni giorno mi serve un aiutino maggiore perché la mia ansia aumenta sempre più, ho paura del mondo che sta lì fuori e della gente che lo popola. Voglio stare al sicuro, chiuso in casa, nella mia ovatta, nel mio nulla, a vivere la mia vita immaginaria.
Ho interi universi che popolano la mia testa, che devo scrivere e vivere, che devo raccontare, non ho tempo di vivere anche al di fuori della mia testa.
È per quello che Giorgia se n’è andata. O era Lara? Non ricordo più il nome, non ricordo nemmeno più la faccia o quando faceva gli anni.
So solo che un giorno mi ha detto che non potevo continuare così e il giorno dopo, o forse tre giorni dopo, lei non c’era più.
E io sono rimasto qui, col mio universo di oggetti inanimati a farmi compagnia e una serie di storie con donne immaginarie, perché sono le storie che ho nella mia testa e che scrivo ogni giorno.
Un giorno sono un principe del 1700, un altro un cavaliere di ventura, poi un impiegato della Stasi, poi un fallito, oppure un povero cristo che si è ritrovato per caso in un universo parallelo e non sa come tirare avanti.
Non so da dove vengono queste storie, forse sono parti diverse di me, forse sono matto o forse sono un veggente che riesce a vedere telepaticamente vari universi paralleli e le realtà di cui scrivo magari sono reali.
O, forse, sono solo un alcolizzato che delira e straparla.
Sono ancora più stanco, ma stavolta ho sonno: chiudo il pc e torno a letto, ma con mia sorpresa sdraiata sul materasso e avvolta nella coperta c’è una donna. Non riesco a capire chi sia perché è completamente coperta e girata dall’altra parte, respira sommessamente tanto che le fisso per un attimo la schiena per vedere se è viva.
Mi sdraio vicino a lei e allungo la mano, accarezzandole la schiena. Mi fa un effetto strano, come se con lei avessi un’intimità mai avuta con nessun’altra.
Che cosa curiosa.
Mi giro su un fianco e mi avvicino, in modo da sentire la sua schiena vicina alla mia e il suo calore senza darle fastidio. Mi sento bene, mi sento tranquillo, adesso. Forse durerà solo un minuto, ma va bene.
E, incredibilmente, mi sento sobrio, non ho bisogno di nulla.
È questa la realtà? È l’ennesima storia nella mia testa? È questo quello di cui ho veramente bisogno?
Ho tanti dubbi, ma in questo momento non sono in grado e non voglio pensare alla risposta, voglio solo stare tranquillo e godermi l’attimo.
Qualunque cosa sia.
Nessun commento:
Posta un commento