È incredibile come la vita a volte ti porti a ripercorrere sentieri, o meglio, vie, che non facevi da anni. Vorrei scrivere ‘recentemente’ se non fosse che la cosa mi è successa proprio oggi, ma credo che il riferimento temporale abbia ben poca importanza.
A causa di problemi di salute, un po’ conosciuti e un po’ saltati fuori d’improvviso, mi sono ritrovato a bazzicare quella che per una parte della mia vita è stata la zona dove mi recavo ogni santa mattina a lavorare, ovvero quella più prossima a Musocco, sede del cimitero maggiore.
Non vi ammorberò con accertamenti e analisi, hanno poca importanza in questa sede, la cosa che voglio raccontare è che dopo quanto fatto mi sono recato all’interno del cimitero perché da troppo tempo avevo in testa una persona che volevo salutare e a cui dovevo delle sonore scuse.
Chiamatemi ipocrita, ma l’unica maniera in cui sono riuscito a farlo è stato davanti alla sua pietra tombale. È già brutto vedere una persona che hai conosciuto morire, ma vedere un volto così giovane impresso su una lapide all’interno di un edificio sterminato di monumenti funebri uguali è a dir poco struggente.
Comunque, dopo aver portato le mie scuse, ipocrite e postume, a chi di dovere, mi sono recato verso l’uscita di quella città che è il cimitero di Musocco.
È affascinante vedere la fauna che si incontra in un posto simile: personalmente nel tragitto verso l’uscita mi è capitato un tizio preoccupato dell’orario di chiusura (e quindi di rimanere intrappolato all'interno assieme ai morti) e un altro che non trovava la tomba della moglie.
Relativamente a quest’ultimo, dopo un attimo iniziale di fastidio, mi è subentrata l’empatia e l’ho aiutato a trovare il posto dove giaceva il caro estinto; dopotutto anni fa toccò a me, e so cosa vuol dire provare lo smarrimento nel non sapere anche solo per un momento dove stanno i tuoi cari.
Poi, vicino al campo dove stavano le nuove inumazioni e dove questo signore cercava la sua cara, ho visto credo una delle cose più macabre e tetre che puoi incontrare in un cimitero.
Lapidi vecchie?
Fantasmi?
Cadaveri?
Foto sbiadite che ti guardano in modo inquietante?
No.
Peggio, molto peggio.
Peggio, molto peggio.
Delle banali fosse già pronte per i prossimi morti, come per ricordarci che tutti finiremo così.
Già. La vita, è sempre peggio di qualsiasi film horror.
‘Misery strikes fear into those who have died
Procession of the undertakers
Bury those left alive’
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