venerdì 13 settembre 2019

INELUTTABILITA'

È incredibile come la vita a volte ti porti a ripercorrere sentieri, o meglio, vie, che non facevi da anni. Vorrei scrivere ‘recentemente’ se non fosse che la cosa mi è successa proprio oggi, ma credo che il riferimento temporale abbia ben poca importanza. 
A causa di problemi di salute, un po’ conosciuti e un po’ saltati fuori d’improvviso, mi sono ritrovato a bazzicare quella che per una parte della mia vita è stata la zona dove mi recavo ogni santa mattina a lavorare, ovvero quella più prossima a Musocco, sede del cimitero maggiore.
Non vi ammorberò con accertamenti e analisi, hanno poca importanza in questa sede, la cosa che voglio raccontare è che dopo quanto fatto mi sono recato all’interno del cimitero perché da troppo tempo avevo in testa una persona che volevo salutare e a cui dovevo delle sonore scuse.
Chiamatemi ipocrita, ma l’unica maniera in cui sono riuscito a farlo è stato davanti alla sua pietra tombale. È già brutto vedere una persona che hai conosciuto morire, ma vedere un volto così giovane impresso su una lapide all’interno di un edificio sterminato di monumenti funebri uguali è a dir poco struggente.
Comunque, dopo aver portato le mie scuse, ipocrite e postume, a chi di dovere, mi sono recato verso l’uscita di quella città che è il cimitero di Musocco. 
È affascinante vedere la fauna che si incontra in un posto simile: personalmente nel tragitto verso l’uscita mi è capitato un tizio preoccupato dell’orario di chiusura (e quindi di rimanere intrappolato all'interno assieme ai morti) e un altro che non trovava la tomba della moglie.
Relativamente a quest’ultimo, dopo un attimo iniziale di fastidio, mi è subentrata l’empatia e l’ho aiutato a trovare il posto dove giaceva il caro estinto; dopotutto anni fa toccò a me, e so cosa vuol dire provare lo smarrimento nel non sapere anche solo per un momento dove stanno i tuoi cari.
Poi, vicino al campo dove stavano le nuove inumazioni e dove questo signore cercava la sua cara, ho visto credo una delle cose più macabre e tetre che puoi incontrare in un cimitero.
Lapidi vecchie?
Fantasmi?
Cadaveri? 
Foto sbiadite che ti guardano in modo inquietante?
No.
Peggio, molto peggio. 
Delle banali fosse già pronte per i prossimi morti, come per ricordarci che tutti finiremo così.
Già. La vita, è sempre peggio di qualsiasi film horror.
‘Misery strikes fear into those who have died
Procession of the undertakers
Bury those left alive’

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