Credo sia la prima volta che scrivo direttamente sul blog senza passare da un foglio word e quindi senza aver pensato o corretto prima.
Come pochissimi sanno, il mio 2020 è iniziato male e sta continuando, a livello personale, sempre peggio. Ieri sera, stanotte e stamane non ho potuto fare a meno di pensare a quello che la vita dà, concede, toglie, prima di lasciare il nostro corpo.
Il turbinio di emozioni, contatti, amicizie, amori, spesso lo viviamo come cose eterne, senza pensare che potrebbero finire da un momento all'altro senza un buon motivo o una spiegazione decente.
Siamo molto, troppo presi da noi stessi e dal costruirci il futuro che non pensiamo al presente. E alle volte guardiamo troppo il passato per gustarci quello che sta succedendo.
In ogni caso, è il carattere di ognuno di noi, senza colpa o premeditazione, che ci condanna a una sentenza emotiva.
Negli ultimi mesi ho visto scomparire molti individui; alcuni erano rapporti morti, altri sono scomparsi e basta, altri mi è spiaciuto perderli e altri ho voluto lasciarli andare dove so che sono sicuramente più felici.
Improvvisamente il prefisso EX è stato il minimo comune denominatore di una grossa fetta della fine del 2019.
Poi ho deciso di rimboccarmi le maniche, cercare di venire fuori dal pantano e voler risalire la china. Avevo in corso una guerra contro il peggiore dei nemici, me stesso, e sono riuscito non dico a vincerla ma a giungere a un armistizio.
Ora sono qui, dopo aver firmato quella carta virtuale, stanco, esausto, sfinito e, soprattutto, senza alcun tipo di stimolo per il mio futuro.
Si può essere annoiati dalla vita?
Si può arrivare al punto da non avere più interesse in nulla?
Qualcuno potrà chiedersi perché usare citazioni dei General Surgery o se vogliamo di terminologia da autopsia in uno scritto come questo. il perché è presto detto: nei mesi trascorsi ho sezionato allo sfinimento la mia persona, il mio essere per cercare di capire chi fossi. Non so se ci sono riuscito appieno, ma almeno ci ho provato.
...e mentre scrivo queste righe, oggi mi è arrivato un disco che anelavo da tempo. Dentro questo disco, un capolavoro del rock anni '90 (almeno secondo me), c'è un pezzo che descrive perfettamente il come mi sento in questo periodo. Il suo titolo è Drifting.
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