domenica 20 giugno 2021

GROPPO

SABATO 29

‘Lucia, hai fatto entrare tu il gatto?’
‘mmmm….’
Questa dorme, bofonchia, si gira dall’altra parte mentre nella penombra questa bestia mi fissa, torvo.
COSA CAZZO VUOI.
Mi alzo, vado in bagno, mi lavo e apro la porta della camera per uscire.
Chiusa.
Lucia, cazzo, gliela dai sempre vinta al gatto di merda. Mi dici che è vecchio, ha l’artrite, gli acciacchi, ma questo mica attraversa i muri, lo hai fatto entrare tu, volente o nolente.

Me ne resto in cucina, mi faccio un caffè, guardo qualche giornale on line in maniera distratta e svogliata, poi mi faccio un altro caffè.
A un certo punto la solita voce: ‘Amoreeeeeee!!!!’
Lucia si è svegliata, e io, meccanicamente, le porto caffè e cornetto a letto. Perché lo faccio? Non lo so, l’ho sempre fatto da che stiamo assieme, non mi pesa, perché smettere?
Trangugio il mio caffé in un sorso, preparo la sua colazione e gliela porto.
‘Ciao Amore!’ mi fa sorridente e assonnata.
‘Mh.’ rispondo un po’ piccato.
‘Tesoro, ma cosa c’è?’
‘Ma niente, Lucia, quel cazzo di gatto. Lo hai fatto entrare anche stanotte, lo sai che sono allergico, stamattina me lo sono ritrovato sul letto che mi fissava.’
‘Sul serio?’
‘Eh, mica le invento eh.’
‘Ma guarda che non sono stata io, l’ho tenuto fuori. Magari si è intrufolato mentre chiudevo la porta, sai come sono i gatti.’
‘Si, lo so, ma cazzo, il tuo gatto si chiama Groppo, mica Houdini!’
Taccio, le lascio fare colazione mentre il gatto guarda me torvo e io guardo lei lascivo.
Lei capisce, finisce il caffé, lascia a metà il cornetto e si alza dal letto: porta fuori il gatto, chiude la porta e mi salta addosso.
Mentre siamo in quello che potremmo definire ‘un momento di relax e attività fisica di coppia’ mi scappa l’occhio e, sul comodino, mi vedo lo sguardo torvo di Groppo che mi fissa.
Mi blocco di colpo con Lucia che mi guarda.
‘Beh?’
‘Guarda.’
‘Groppo! guardone!’ e ride.
Mi stendo sul letto a fianco a lei, lontano da Groppo.
‘Scusa ma non ce la faccio con quel demonio che mi fissa.’
‘Senti Marco, è solo un gatto, cosa vuoi che faccia? E poi mica capisce cosa stiamo facendo, fottitene, lascialo lì. E vieni qui, che abbiamo un discorso in sospeso…’
Provo a non pensarci, a non guardarlo, ma non riesco. Sento lo sguardo ficcante di questo cazzo di gatto e non riesco a togliermelo da dosso, come se fosse una specie di orrore incombente che aspetta mi giro.
‘No, scusa, non riesco.'
Lei sbuffa, si alza, si infila in doccia non prima di avermi dato del coglione.
Rimango a letto, sento lo scroscio della doccia, cerco di rilassarmi ma Groppo mi tiene vigile con il suo sguardo fisso.
Riapro gli occhi, lo fisso.
‘Groppo, Groppo, vecchio gattaccio guardone… ‘
‘E’ mia.’
MACOSACA
Ha parlato?
‘Groppo?’
Nulla, ha il suo solito tic che sembra si morda le labbra. Mi sarò sognato tutto io.
‘LA SPESA LA FAI TU???’
Mi stacco dal botolo infernale e rispondo che sì, prendo la lista sul frigo e vado io.
Mi metto seduto sul letto, mi stiracchio e faccio per alzarmi
‘E’ mia.’
Mi rigiro.
‘Groppo?’
Il gatto è sul letto, che mi fissa. più vicino. Fermo come un paracarro, torvo come un rumeno.

LUNEDI' 31

Mi sveglio, guardo l'ora: 3:33.
Ho un braccio completamente intorpidito, Lucia di solito la notte mi viene addosso e mi schiaccia. Alzo il braccio e di scatto giro lo sguardo: Groppo che mi fissa, male.
Mi prendo un colpo a vedere quegli occhi nel buio, accendo subito la luce dell'Abat Jour e mi tiro su.
La porta è chiusa, Lucia dorme, il gatto è qui.
Come cazzo sei entrato, brutta merda.
Lo prendo,con suo enorme disappunto, apro la porta, lo sbatto fuori in qualche modo e richiudo. La cosa non è così facile perché il merda, nel momento in cui lo sto lanciando per terra, si gira e mi graffia, poi atterra, si siede con flemma, e sornione mi fissa.
Torno a letto dopo essermi medicato alla meglio e mi rimetto a dormire, ovviamente non riuscendoci.
Groppo raspa alla porta, mi giro dall'altra parte e mi rimetto a dormire.

MERCOLEDI' 2

Il graffio che mi ha tirato quel bastardo di Groppo fa ancora male. Lui lo sa, il merda, e mi guarda torvo e sornione agitando quella sua coda del cazzo.
Di base non odio gli animali, odio lui perché sento che mi disprezza, ma solo a volte. Io dopotutto sono solo allergico, lui invece è un vecchio rancoroso con l’artrite. Non gli manca poi tanto da campare, poveraccio.
Chiudo gli occhi e metto una playlist di spotify, cerco di rilassarmi.
Mi sveglio di soprassalto, Groppo è sopra di me, col suo muso a cinque centimetri che mi guarda torvo facendo le fusa.
Dopo l’iniziale spavento, per il quale mi maledico per quanto sono stato imbecille, sorrido e allungo una mano sul gatto che, dopo avermi soffiato, mi tira una zampata dritto sulla mano aprendomi un altro graffio possibilmente più profondo del primo.
‘FIGLIO DI PUTTANA!’
Tiro un pattone al gatto e mi tengo la mano, corro in bagno e cerco l’alcool mentre Lucia dalla cucina mi urla qualcosa.
‘EH????’
‘Amore, che è successo?’
‘Ma niente, Groppo mi ha graffiato, sto stronzo!’
Sento i passi, in tre secondi Lucia è da me.
‘Uh? Ma non è possibile, dai, lo avrai sicuramente infastidito, lo sai che è vecchio e non devi stuzzicarlo, povero!’
‘Lucia, per la verità stavo abbioccato e mi è venuto in groppa, poi stavo per accarezzarlo e mi ha graffiato.’
Per tutta risposta, quella che dovrebbe essere la mia ragazza va a caccia del gatto, lo raccatta, se lo prende in braccio e mi raggiunge in bagno.
‘Lo vedi? Povero, è vecchio, non fa male a nessuno, è pure un po’ rimbambito. Sentilo, senti come fa le fusa!’
Il gatto, effettivamente, fa le fusa.
‘Eh, vabbè, stupido io, eh. Anche te che lo difendi sempre però, cazzo.’
Lucia mi guarda tranquilla e un po’ spiaciuta per il graffio, io scuoto la testa nervoso e mi giro a finire di curarmi
‘MUORI, BESTIA.’
Mi giro di scatto.
‘Cosa?’
‘Ho detto che è un vecchio gatto.’
‘No, no, ma dopo.’
‘Non ho detto nulla.’
‘Ma io ho sentito una… no, niente.’
Forse ho le traveggole.

MERCOLEDI' 16

‘MI HA CAGATO SUL TABLET! CAZZO!’
‘Cosa?’
‘MA GUARDALO!!’
Sono NERO. perchè malgrado Lucia dica che è povero e vecchio SO che lo ha fatto apposta. Era lì, sul divano, io mi sono abbioccato e al mio risveglio mi trovo Groppo che mi fissa e molla una bella cagata puzzolente sullo schermo del tablet.
Continuando a fissarmi, torvo.
Vuoi il rincoglionimento, vuoi che non me lo aspettavo, mi sono trovato tra il paralizzato e l’istupidito e non ho reagito in tempo.
‘Povero Groppo, ormai sei vecchierello! Marco, aspetta, pulisco tutto io, il gatto è mio e la responsabilità pure.’
‘Mi odia.’
‘Ma no, è solo vecchio, non farti dei film.’
‘Non è un film, da quando il gatto mentre caga ti guarda torvo?’
‘Marco, da sempre. Stai andando in paranoia, dai. Smettila.’
‘Sarà.’
Lucia ha preso il tablet e lo ha portato in bagno dove lo sta pulendo con cura, mi fido perché è un ottimo incrocio tra una massaia degli anni ‘50 e un nerd ancora vergine. Rimango mezzo rincoglionito a cercare di svegliarmi, e mi cade l’occhio su Groppo che, dal pavimento, mi sta guardando come al solito.
‘Eh, Groppo, vecchio gatto capriccioso…’
‘Muori, merda. Tu saprisci da qui, fosse l’ultima cosa che faccio.’
Mi alzo di scatto dal divano perchè la voce veniva da Groppo e gli HO VISTO MUOVERSI LA BOCCA.
‘LUCIAAAAAAA!!!!’
Corre da me, tra il preoccupato e l’incuriosito.
‘Oddio, ha cagato ancora?’
Fisso il gatto, fisso lei.
‘No, no.’
‘E allora cosa c’è?’
‘Non so, mi sento… strano.’
‘Vai a riposare, è meglio. Penso io a tutto.’

GIOVEDI' 17

Sogno, sogno, sogno Groppo gigantesco che distrugge palazzi, che mi insegue in scantinati umidi e diroccati come in certi horror coreani, che si erge sulle zampe posteriori imbracciando un fucile a pompa, che uccide coppiette nei boschi con la calibro 22.
Incubi, nient’altro che incubi.
Mi sveglio perché sento un peso sulla pancia e del caldo al petto.
Groppo, sopra di me, sta giocando a farsi le unghie sul mio costato.
Sono paralizzato dalla paura.
‘Tu sparisci’ mi dice fissandomi con quei globi luminosi ‘altrimenti ti ammazzo.’
Rimango fermo.
‘Sparisci o ti rendo la vita impossibile.’
Mi attivo per istinto e lancio il gatto contro il muro, dopodichè accendo la luce.
Niente.
Mi alzo, vado a guardarmi in bagno: graffi.
Provo a uscire dalla camera: la porta è chiusa a chiave. Lo ricordo, ho chiuso io prima di venire a letto.
clac
la serratura gira.
Esco, mi aggiro per il soggiorno e Groppo è lì, nella cesta, che mi fissa facendo le fusa.
Mi avvicino e lo fisso.
‘Mi sono sognato tutto, ok, ho le traveggole.’
‘VEDO che non hai ricevuto il messaggio.’
CAZZO.
‘Ma… ma….’
‘VATTENE, o non sarò più così tollerante.’
Torno a letto, chiudo la porta a chiave.
Come cazzo ha fatto a entrare dalla porta?
Lucia, beata lei, dorme. Che faccio? Le dico che il suo gatto parlante mi sta minacciando se non la lascio perché è geloso? Mi crederebbe sicuramente, specie se glielo dico all’ora del diavolo.
Mi sdraio, dolorante e sudato, e cerco di addormentarmi in qualche modo. Sarà una lunga notte.
‘Ma dai, Groppo che parla!’
‘...e i graffi?’
‘Marco, cosa vuoi che ti dica, te li sarai fatti da solo!’
Non mi crede. Ma, d’altronde, che speravo?
Guardo lei, poi Groppo, poi lei.
Con Lucia ci sto bene, perché dovrei lasciarla per le minacce di un gatto di merda? Si fotta. Voglio stare assieme a questa donna, Groppo o non Groppo. Tanto è vecchio, non gli avanza tanto da vivere.

GIOVEDI' 20 - SEI MESI DOPO

Groppo fa le fusa, su di me.
E’ un vecchio gatto, acciaccato e non gli manca molto. Ma gli voglio bene, è con me da sempre e so che mi vuole bene.
Stanotte me lo sono sognato, era tutto strano. Era come se fossi sveglia, ma so che era un sogno, e il mio Groppo mi parlava. Mi diceva di stare tranquilla, che lui badava a me e a chiunque si fosse messo di mezzo lo avrebbe eliminato lui, così come ha fatto con Marco.
Mi sono svegliata preoccupata, perché il sogno era reale, così reale da essere inquietante.
Forse è la cicatrice ancora aperta di Marco, che è sparito senza più farsi sentire dopo un periodo dove era un po’ fuori, o chissà, forse è solo un incubo causato dal fatto che abbiamo bevuto troppo ieri io e Matteo.
Già, Marco.
Ho versato delle gran lacrime quando è sparito, da un giorno all’altro, senza più farsi sentire. Mi diceva che mi amava ogni giorno, mi portava la colazione a letto… poi ha iniziato a parlare del gatto e d’improvviso è scomparso, un caso di ghosting da manuale. Probabilmente ha ben pensato dopo aver fatto i suoi comodi di inventarsi la storia di Groppo che parlava per poter attuare il suo piano.
E io ci sono cascata con tutte le scarpe.
Però dai, non tutto il male viene per nuocere, non avrei conosciuto Matteo.
Mi giro, lo accarezzo, fa piacere sentirsi amata nuovamente e con qualcuno a fianco. Lui bofonchia, si gira, mi accarezza la faccia.
‘Ciao, cuore.’
‘Ciao
‘Ho fatto un sogno strano, sai?’
‘Anche io!’
‘Vuoi raccontarmelo?’
‘Prima tu.’
‘Ho sognato Groppo. Mi intimava di lasciarti o mi avrebbe ammazzato. Era stranamente reale, per quello mi sono svegliato di soprassalto un po’ scosso.’
Ci penso per un attimo, abbiamo sognato entrambi Groppo la stessa notte. Che caso.
‘Mah, amore è solo un sogno… Groppo lo sai, è un vecchio gatto, non fa male a nessuno!

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