martedì 6 luglio 2021

2026

‘Finirà presto’, dicevano.
‘il vaccino entro l’anno’, dicevano.
‘è solo temporaneo’, dicevano.


Dicevano tante cose che adesso manco puoi rinfacciargliele, perché sono morti o con la seconda o con la terza ondata.
il Covid-19, o Livella, come la chiamiamo adesso, ha generato ripercussioni su quella che era la vita ‘normale’ della gente, perlopiù in negativo, ma una cosa positiva l’ha avuta: colpiva tutti, senza discriminante di età, ceto sociale o ricchezza.
Sei anni fa, dopo le prime tre ondate, erano in molti a pensare di essere al sicuro.
Sbagliavano.
Il virus, come tutti i virus, è mutato, ha creato varianti che il vaccino e i richiami non copriva e che ha avuto l’unicp pregio di togliere sorriso e spavalderia a chi ancora l’aveva conservata. Infatti, se le prime ondate avevano falciato i poveri, i malati e gli anziani lasciando poche ripercussioni su qualche fortunato, le seguenti hanno mietuto, raccogliendo vittime a piene mani nei campi allora ancora quasi intoccati di gente ricca, famosa, pseudofamosa, arrogante, spavalda e incosciente. E lì, ammetto, è stato bello vedere come la gente dalla clausura delle loro dimore dorate, delle urla sguaiate su ‘il covid non esiste, i vaccini vi controllano che non servono a un cazzo’ ha iniziato a vestire i panni del mortificato urlando Penitentiagite come i loro antenati di quasi mille anni prima.
il mondo ha perso per la malattia un terzo della popolazione, distribuita equamente tra le caste, e un altro pezzo per l’anarchia venuta dopo, fatta di arraffi, occupazioni, saccheggi, disoccupazione, inflazione e povertà, finché la paura di morire non ha calmato tutti riportandoli alla ragione.
Malgrado i vaccini, i richiami, le varianti, gli studi, i retrovirus, l’mRna, le estati che depotenziavano il contagio nulla è servito: il covid è diventato endemico e continua a mietere silenziosamente vittime ogni giorno tanto che la ricerca scientifica si è arresa e ha cercato di studiare i comportamenti dei gruppi di persone che non erano state infettate o che, nel caso, avevano perso meno gente.
La ‘Svolta’, come la chiamarono, arrivò a fine 2022, appena dopo la quarta ondata e l’inizio dell’anno cosiddetto della tregua, così chiamato perchè si registrarono meno di cinque morti al giorno: la scoperta non fu immediata perché dopo l’ecatombe che falciò un terzo della popolazione (tra cui intere gerarchie politiche) e i seguenti mesi di anarchia generalizzata, occorse effettuare un nuovo censimento per quello che diventò una sorta di ‘stato globale’ supervisionato dal Giappone.
Fu così che i laboratori uniti del Covid siti in finlandia scoprirono analizzando gli studi sulla popolazione un dato tanto curioso quanto foriero di speranza: la categoria meno colpita dal virus erano i senzatetto.
Nessuno aveva ancora capito se fosse il naturale distanziamento sociale a cui erano relegati, la mancanza di igiene che gli aveva sviluppato anticorpi particolari o se fosse il vivere sempre fuori, fatto sta che mentre le menti illuminate studiavano il fenomeno la gente ‘normale’, tra cui parecchi benestanti, guidati dagli ipocriti della prima onda che poi agirono da penitenti, iniziarono a predicare povertà francescana e invitarono i loro adepti a imitare i senzatetto, abbandonando tutti i loro beni e cominciando una vita di salute ma in povertà.
Lentamente, prima in America dove certe nuove spiritualità attecchiscono con molta più facilità e successivamente in europa e nel resto del mondo, le case prima dei ricchi e successivamente della gente normale iniziarono a vuotarsi ma solo delle persone.
I palazzi vuoti si fermarono come se fossero fotografati, per poi iniziare a decadere lasciando che la natura riprendesse il suo naturale possesso e le strade, fino poco prima brulicanti di persone e di vita, apparente o reale che fosse, si ripopolarono ma non di gente ben vestita che girava o andava in qualche direzione per uno scopo preciso, ma di barboni, che facevano loro la ‘medicina’ di abbandonare tutto, vivere per strada e rimanere isolati.
Campagne, città, persino paludi e luoghi impervi di montagna si ritrovarono popolati quasi esclusivamente da senzatetto.Persino le famigli che erano sopravvissute e non avevano subito lutti, cosa più unica che rara, si divisero per paura di un eventuale contagio o ricaduta del virus costingendosi a vivere a distanza.
questo portò a una cancellazione quasi totale dei rapporti umani se non per scopi strettamente commerciali, e della completa assenza di contatto se non per scopi strettamente medici.
Grazie, o a causa, di questa ondata di naturismo forzato, la pandemia andò ad affievolirsi, attenuandosi e poi gradualmente scomparendo mentre la gente continuava a vivere all’esterno in questo nuovo modello di società autoregolamentato, vivendo di espedienti e baratto o come capitava.
Le classi politiche improvvisamente non ebbero senso di esistere e così anche il denaro, le banche. Tutte le gerarchie più benestanti si ritrovarono senza qualcuno da prevaricare o sfruttare, senza un terzo mondo e iniziarono anch’essi ad abbandonare tutto per raggiungere chi, meno abbiente e prima di loro, aveva abbracciato la strada come modo di vivere.
Arrivò un altro focolaio l’anno dopo, finendo di falciare chi aveva resistito nel benessere e si era rifugiato nelle ville tentando di rimanere aggrappato a un modo di vivere che ormai non aveva quasi più ragione di essere.
Dopo quest’ultima ondata, la Livella scomparve. Dagli studiosi che vivevano vicino ai laboratori vennero effettuati dei tamponi e non si trovò più nessun positivo, notizia presa con entusiasmo perché il vaccino non esisteva ancora e non si era ancora capita la causa dell’immunizzazione generale.
I pochi potenti rimasti che si erano rifugiati nei giardini o nei cortili delle loro ville diedero il via libera per la ripartenza delle attività, il lavoro, i mezzi pubblici, ma dovettero presto arrendersi al fatto che alla gente non interessava più vivere come prima, schiavizzati per pagarsi il superfluo era peggio che sopravvivere con poco e nulla ma liberi, e allora nessuno più tornò alle città, agli uffici, alle auto elettriche e agli apericena.
Da allora sono passati tre anni, viviamo in una società autoregolamentata di barboni e non sentiamo l’urgenza di tornare a quello che avevamo prima.
Molti dicono che il virus fosse voluto da Dio, altri che fosse una punizione, altri una prova.
Io non so cosa sia stato, ma alla fine va bene così, sono forse più felice adesso di prima.

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