Sono tempi noiosi, quelli del 2039.
C’è pace, c’è prosperità, non c’è delinquenza, carestie, guerre… e tutto grazie ai morti.
Non lo avrei mai detto, avrei dato del matto a chiunque mi avesse prospettato un futuro simile.
E, invece, ci ritroviamo in un 2039 completamente tranquillo, addirittura noioso.
Due cose, principalmente, hanno contribuito alla situazione di prosperità attuale, anche se va detto che una delle due pesa molto più sulla bilancia dell’altra: la completa mappatura del DNA, con la conseguente possibilità di ricombinare certe degenerazioni, e le interrogazioni postmortem.
Mentre la prima ha aiutato in ambito sanitario al debellamento e cura di gran parte delle malattie genetiche e degenerative, la seconda, scoperta solo cinque anni fa, ha portato allo smantellamento di qualunque sovrastruttura o sfruttamento o guerra esistente al mondo.
Il motivo è molto semplice: i morti dicono il vero, perché di mentire non gliene frega più un cazzo, non hanno nulla da perdere. E se trovi il modo di farli parlare, ovviamente avrai certe risposte che, forse, non avresti mai sperato.
Certo, la cosa ha portato scandalo e caos appena scoperta, ma come sempre la gente si abitua a tutto, e come al solito la curiosità all’epoca ebbe la meglio.
I media, al solito, annusando scandali, esposizione e share o copie vendute in più, si tuffarono subito nella polemica.
Ci fu una copertura mediatica mai vista, nemmeno ai tempi della guerra europea, dove chiunque doveva dire la sua aggiungendo nulla o aria fritta a un dibattito inutile.
Ovviamente tutto si sgonfiò quando un delitto di camorra permise l’arresto di sei insospettabili. Da lì, l’idea delle interrogazioni postmortem non sembrò più una cosa tanto malsana e si allargò a macchia d’olio.
La stampa, impegnata nella ricerca del consenso, non si accorse minimamente di aver firmato la propria condanna a morte: I morti venivano interrogati per tutto, e le notizie false, le speculazioni, le opinioni per riempire programmi discutibili si ridussero a comunicati stringati di quanto succedeva, smorzando i fuochi della polemica alimentata sul nulla. Inutile dire che la stampa fu la prima e più evidente vittima di un cambiamento epocale: ne risentirono la giustizia e la politica interna ed estera. Finirono le guerre, si scoprirono gli autori di certe stragi e vennero debellate le organizzazioni criminali con uno stratagemma molto semplice: i gregari venivano uccisi e subito interrogati.
Stessa cosa venne fatta per Multinazionali o grossi settori che avevano fatto cartello.
Due colpi ai reni, elettrodi in testa, interrogatorio.
Si ebbero 55.784 esecuzioni sommarie, che furono il costo della pace totale.
Qualcuno, in un rigurgito di pietismo, provò a dire che non era nulla giusto, non si poteva sacrificare gente innocente per un mondo migliore… ma, alla fine, ricchi, politici, giornalisti prezzolati sono veramente innocenti?
Gente che campa con bugie sulla nostra pelle, ci sfrutta, fa profitto, mette noi contro i nostri fratelli. Se esistesse ancora la religione, altro colosso fortemente ridimensionato grazie alle confessioni postmortem, ci si potrebbe azzardare a dire che i giustiziati erano degli Anticristo, ma alla fine, forse, erano solo dei banali farabutti.
E quindi siamo qui, nel 2039, a vivere in prosperità e noia.
Ma a vivere bene, respirando aria pulita, mangiando sano, pagando tasse giuste.
È un eden, finalmente, e tutto grazie ai morti, perché i morti dicono la verità, sono morti, non possono mentire.
Tranne me.
Perché io sono proprio stronzo e adoro il caos, e ho già fatto in modo che quando me ne andrò darò colpe a gente innocente, che magari nemmeno conosco.
Perché al mondo non c’è nessuno innocente, chi più chi meno siamo tutti cattivi.
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