sabato 23 luglio 2022

FA CALDO, PENSO TROPPO

Non è la prima volta che uso il blog per dei post ‘avulsi’ che non siano memorie, racconti, o storie altrui.
Credo sia la terza volta in sei anni che lo uso per considerazioni personali o sulla vita in genere.
No, nulla a che fare con Virus, guerra o politica. Se mi conoscete un attimo o se avete letto bene i racconti qui sopra vi sarete fatti un’idea del come la penso, per cui credo sia inutile ribadire concetti già noti.
Quello che mi frulla in testa con questo caldo allucinante è che finalmente ho raggiunto la consapevolezza relativamente a una serie di cose.

Ho quasi 50 anni e ho fatto il mio giro di esperienze, se devo ammettere parecchio diverse da quello che pensavo sarebbero state a 18 anni, ma quello vale per tutti, credo.
Alcune cose sono state più positive, altre più negative, altre semplicemente diverse o diversamente interessanti. E così, con già 30 e passa gradi di una mattina di luglio mi ritrovo a fare dei bilanci in attesa di un autunno caldo, almeno per me.

A fine anno uscirà il mio quarto libro (il terzo se non vogliamo contare il primo che considero un ‘demo’) e, visto quando e come l’ho scritto, mi chiedo cosa mi inventerò per promuoverlo, visto che al di là dei racconti e dell’ultimo questo è stato scritto tempo fa e parla in maniera forse troppo personale di me. Qualcosa mi inventerò, come sempre, sperando di non scadere troppo sullo strappalacrime o strappamutande.

Malgrado la voglia di suonare o comporre mi pervada (in maniera intermittente visti certi impegni personali o il caldo) la consapevolezza che ormai non riuscirò mai a pubblicare un disco dove ci sia uno o più brani miei è diventata, anziché frustrazione, una tranquillissima consapevolezza. Magari succederà, magari è già successo e mi hanno rubato i riff (chi lo sa!) ma nel caso non mi strapperò certo i capelli, tanto più che non li ho.

Le amicizie, a un certo punto si rarefanno, si perdono, si sfilacciano, ma alcune tengono o ci si ritrova. Fortunatamente per me, ho smesso da anni di pensare in maniera ‘stagna’ al “se sei metallaro (inserite quello che volete, io vengo da quella sottocultura) sei una brava persona”. Ci sono persone brave e gente di merda lì fuori, quindi la cosa fondamentale è riconoscere e distinguere a occhio merda da cioccolata: nessuno si vuole sporcare la bocca, no?
Recentemente ho avuto modo di rivedere certe persone con cui ho avuto ‘problemi’ e mi sono successe due cose:
  •  - l’eventuale problema è svanito in una bolla e non ci si vede spesso solo per mancanza di tempo.
  •  - l’eventuale problema per me è svanito davanti alla consapevolezza di aver frequentato una risma di falliti che non valevano il mio tempo, pertanto buona vita.

Direi che è tutto. Nel Caldo infernale della milano di fine Luglio Ascolto gli Hyponic (doom cinese) e mi bevo l’ennesimo caffé.

Ci vediamo al pub, alle presentazioni, a qualche concerto o non ci vediamo più, va bene tutto.

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