mercoledì 10 gennaio 2024

CHE COSA E' ANDATO STORTO?

Arrivi a un certo punto della tua età e, complice la convalescenza della solita influenza e un po’ di spleen serale, ti ritrovi con una serie di pezzi anni ’90 su Youtube che girano a caso illuminandoti la coscienza e dandoti quel po’ di depressione adolescenziale dove ti fai la fatidica domanda: “ma alla fine, in che momento della mia vita le cose sono andate nel verso sbagliato?”
Risposta univoca, ahimè, non ce n'è. Scelte ne facciamo tutti i giorni e cose più o meno errate ne facciamo e ne faremo fino alla morte. Personalmente in quella serata mi sono reso conto di una serie di tappe della mia vita che avrei dovuto prendere in modo diverso o anche solo affrontare con uno stato d’animo differente.
 
Perché sì, lo stato d’animo è tutto.

Comunque, benvenuti nei momenti in cui la mia vita ha preso un giro diverso.
Ovviamente, a pensarci meglio, adesso sceglierei eventi più importanti o dolorosi, forse, o forse ne metterei altri sessanta, chissà.


1988

Hai 14 anni, sei ancora indeciso se continuare a giocare col Lego o con le macchinine ma la musica inizia a fare un po’ capolino tra i gusti.
Sei materialista, quindi l’idea di avere qualcosa di “etereo” come hobby suona male. Perché non continuare a buttare soldi nei treni elettrici o nel Lego? Malgrado tutto però, complici i primi dischi pop in casa e qualche video gaelotto su videomusic decidi, malgrado il costo proibitivo, di comprare il tuo primo CD, “On through the night” dei Def Leppard.
Inizi a fantasticare sull’idea di suonare in una band ma un po’ sei pigro, un po’ sei giovane, un po’ non hai ancora capito che se vuoi rancare una donna la soluzione più facile è proprio suonare e magari abbandonare l’idea anni '50 di trovarti una moglie a 20 anni come hanno fatto i tuoi genitori.


1993

Sei alto, sei magro, sei appena uscito da scuola, perdi la testa per le ragazze sbagliate, non ci combini un cazzo e non hai capito che sei in quell’età dove veramente potresti fare di tutto ma, al solito, sei pigro.
Non ti iscrivi all’unicersità perché non hai voglia né di studiare né di pesare sui tuoi. Eppure, forse, se avessi fatto chimica la tua vita sarebbe andata in maniera differente, visto che ci eri portato.
Potresti valorizzarti un minimo e fare le tue prime esperienze ma preferisci comprare gli LP dei Benediction (nulla di sbagliato, ma magari fare anche altre cose non sarebbe male…) e rimanere a casa.


1995

Stai cercando un lavoro, che mamma vorrebbe in ufficio da impiegato, ma con un diploma da 36/60 te lo scordi.
Pochi dischi, perché hai pochi soldi, ragazze nessuna, qualche amico mutuato dalle superiori, tutti iscritti all’università.
A Luglio la proprietaria del Pink Floyd pub ti offre la possibilità di lavorare lì per l’estate, ma hai deciso che devi andare al mare.
Errore, grosso errore. 
E lo capirai molto più avanti.


1996

Lavori in Magazzino e inizi ad avere i capelli lunghi come volevi. Compri dischi in maniera smisurata, inizi ad andare ai concerti, ti senti un minimo più sicuro di te stesso ma rimani lo stronzo pigro di sempre.
Però dai, diciamo che il fenobarbitale di terapia è una buona scusa, per essere pigri.
Ovviamente di ragazze manco l’ombra. Arriva di tutto, ma non quelle: che sia la puzza di disperazione, o l’idea di trovare a vent’anni la donna della vita non è chiaro, sta di fatto che al solito non ti accorgi di chi ti piove intorno e viceversa.
Ti sei comprato un basso ma morire se ti ci alleni, a malapena sai schiacciare due corde e non sai nemmeno come si cambia la muta.


2000

Era tutto perfetto: terapia, band, collezione di dischi, capelli lunghi e setosi col balsamo, idea di rapporto duraturo… ma no, qualcun'altra ha deciso che la vita doveva cambiare e oplà. Ti ritrovi a passare l’estate a Milano da solo, con l’unica colonna sonora possibile che è “The Great Beyond” dei REM (ed è un miracolo che non mi sia appeso al lampadario) e la decisione di mollare tutto al passato: magliette, capelli, cd black metal, band… sei talmente stufo di tutto che devi fare piazza pulita.

E lo fai.

Onore al merito, ma non troppo: perché buttare tutto nel cesso e cancellare il passato non è mai la decisione giusta, mai.
Il problema è che sei testardo, non senti ragioni, e tutto pur di trasformarti in qualcosa che non sai nemmeno tu se vuoi.
Ti capita la ragazza della vita (almeno per il momento) ma sei troppo impegnato a guardare indietro e non te ne accorgi.


2002

Non suoni e non ti pesa. Ti diverti e sprechi giornate su giornate in compagnia, compri dischi ma stavolta non metal, in maniera completamente impulsiva.
I Capelli rimangono lunghi ma non è più un mantra.
Viaggi un po’ di più, ma nemmeno troppo, in compenso hai interi Week end di cui non conservi ricordo.
Hai amici, pochi. Amiche, tante. Anzi, amiche che in alcuni casi vorresti vedere orizzontali ma non ti cagano perché sei brutto, pensi tu.
La verità è che non ti imponi, sei troppo accondiscendente mentre, detto da loro, vorrebbero qualcosa di meno gentile di te e più gentile del loro ragazzo.


2004

Maggiolino.
Moglie.
Dischi.
Continui a non suonare (ma nemmeno ti manca più, poi, diciamocelo). Inizi a rivalutare un pezzetto del tuo passato ma nemmeno troppo. Tutto inizia a diventare meno bianco o meno nero, ma ti va bene, alla fine. Col passato non ci fai pace o, almeno, non ci pensi più di tanto. Inizi a diventare pigro anche sull’odio, almeno in questo periodo.
È tutto nuovo, non proprio come lo hai sognato ma una specie.


2015

Le avvisaglie di qualcosa che non va ci sono tutte ma, per la solita pigrizia non le ascolti.
Iniziano le crisi, gli acciacchi, i capelli corti.
Malattie croniche ne abbiamo, ma non abbiamo né tranquillità né figli, come pensavi avresti avuto quando avevi 12 anni.
I capelli sono grigi, i dischi sempre di più, la band in cui suoni è in una fase di mezzo, ma l’unica cosa che ti tiene fermo è la speranza di poter proporre cose tue e l’essersi reso conto che ti mancava tanto, suonare.


2020

La costante in tutti questi anni è che non hai mai smesso di comprare dischi. Di qualsiasi genere, formato, supporto.
Hai l’ottima scusa, tra disastri personali e pandemia, per non fare un cazzo. Invece incredibilmente ti metti in forma, impari cose nuove, prendi fiducia in te stesso e sei molto più attivo di quanto lo abbia mai fatto negli ultimi anni.
Non suoni in una band da qualche anno e ti va bene così. Hai messo su la tua, di band, e sei molto più soddisfatto anche se le cose alla lunga sono durate poco. Hai scritto un libro in dieci giorni, ne hai un altro che sarà pubblicato ma non sai quando ma, malgrado tutto, non ti reputi un artista ma solo un povero stronzo che ha la fortuna di scrivere.
I capelli sono un po’ come vengono, ma iniziano a decidere che non hanno più voglia di rimanere in testa. Cruccio temporaneo, impari presto che rasarsi una volta a settimana la testa non è sto gran delitto.


2023

I capelli sono un lontano ricordo.
Hai un monte di dischi che aumenta quasi ogni giorno ma spesso e volentieri non sai cosa ascoltare o ti manca il pezzo dello stereo per poter sentire il supporto desiderato.
Non hai da tempo moglie, maggiolino, band. Hai una vecchia Renault che ti sei ripromesso di sistemare ma che non fai mai vedere, una nuova ragazza e teoricamente due band anche se nessuna continuativa.
Ti propongono di suonare o ti buttano d’improvviso nelle band ma non hai capito come ti senti: un po’ ti manca suonare, un po’ vorresti vivere in un bozzolo e dormire 23 ore al giorno come un koala.
La cosa curiosa è che spesso e volentieri ti ritrovi lo sguardo indagatore di un piccolo cane nero che non sai che si chiede cosa pensi o se implora per ulteriore cibo.

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